Ciofs-ep ets, senza enti di formazione in squadra non si fa ‘Gol’

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Obiettivi di PNRR per gli inoccupati raggiungibili solo con un’alleanzia pubblico e privato sociale

Il Seminario Europa del CIOFS-FP ETS (Centro Opere Femminili Salesiani per la formazione Professionale) giunto alla 34° edizione è organizzato con l’associazione di categoria FORMA su formazione professionale e lavoro con In rete per fare G.O.L., affronta un tema strategico che cambia radicalmente l’approccio al tema della disoccupazione.

Per GOL si intende Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori: obiettivo del programma è inserire o reinserire al lavoro persone che ne sono prive, in raccordo con il Piano Nuove Competenze recentemente attivato nell’ambito del PNRR. La dotazione economica è di 4 miliardi e 400 milioni di euro per prendere in carico 3 milioni di inoccupati entro il dicembre 2025: è un banco di prova anche operativo. Per questo è imprescindibile un nuovo modo di operare, la richiesta non è solo censire, ma anche orientare e formare a nuove competenze.

Da Torino oltre cinquanta relatori affrontano la questione: i volumi, i tempi rapidi che sono la modalità operativa imprescindibile del PNRR, il rapporto stretto che questo strumento crea tra disoccupazione e formazione, tra formazione professionale e domanda reale dalle imprese, tra territori e evoluzione della domanda dei mestieri. Ecco questo impone un piano operativo con una reale governance, Silvana Rasello Presidente del CIOFS-FP Piemonte, afferma: “per raggiungere gli obiettivi ed essere efficaci si deve creare un nuovo modus operandi convergendo sugli obiettivi e condividendo le buone pratiche che gran parte del mondo della formazione professionale accreditato ricalca perfettamente per stile e dedizione e che qui in Piemonte già vede una buona collaborazione con gli enti pubblici a partire dalla Regione. ”

Imput colto e sottoscritto dall’Assessore Elena Chiorino che come Piemonte apre i lavori: “La formazione è un tema di cui la politica ha sempre parlato troppo poco. E’ un asset strategico, un investimento sul futuro del nostro Paese, per i giovani e le donne che si devono ricollocare nel mercato del lavoro. Con GOL abbiamo finalmente un’opportunità per agire in modo concreto perché “stato sociale” vuol dire proprio questo: accogliere le persone in difficoltà e consentirgli di reinserirsi nel tessuto sociale con un lavoro dignitoso. Bisogna inoltre aver il coraggio di creare un’azione di partnership pubblico -privato per affronatre al meglio la sfida alla disoccupazione.”

Gianni Bocchieri del coordinmanto PNRR Stato-Regioni progamticamte ricorda: “PNRR è in gran parte debito, non va sprecato. È necessario cambiare la mentalità in cui l’elemento di successo non è il raggiungere l’obiettivo di spesa, ma raggiungere gli obiettivi finali: formare e occupare i cittadini senza andare a sviluppare nuovi costi strutturali. GOL non è per sempre: la domanda da farsi già ora è anche cosa facciamo nel 2027? Perché vanno raggiunti obiettivi tenendo conto che non possiamo standarizzare i costi su un flusso di denaro straordinario che non potremmo sostenere. Ciò detto i finaziamenti sono realmente eccezionali: 4,4 mld per le politiche attive per il lavoro, 600 mln per il sistema duale, 250 mln per l’orientamento, 1,5 mld per gli ITS.”

Passando infine a quelli che dovrebbero esser gli effetti di GOL cioè le qualificazioni professionali, un apprendimento attestato per le le sfide occupazionali Mauro Frisanco, economista del lavoro e parte del direttivo del Seminario Europa spiega: “andrebbe alimentato in modo stabile e con nuove modalità d’intervento integrato tra PAL e formazione professionale. Non deve esser concepito come spesa, ma come una misura a lungo periodo sulla qualifica delle persone valorizzando in modo olistico le effettive esperienze pregresse. L’ottica deve essere quella di capitalizzare tutto il vissuto umano e professionale delle persone offrendo loro nuove prospettive intersecate con una reale occupabilità”.

“Vogliamo esser chiari: le richieste che facciamo in questa sede e che discuteremo nella giornata conclusiva con i rappresentanti di dieci regioni sono eclusivamente finalizzate al successo finale formativo di tutti coloro che hanno perso il lavoro da adulti o cercano una strada per il futuro – sottolinea Manuela Robazza Presidente CIOFS-FP Nazionale – per noi è una missione esser utili e dare la nostra esperienza in questo contesto storico assai difficile.”

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