Trento, ottobre 2025 – Cambia il turismo contemporaneo: se da una parte resta l’industria del comfort e dello scatto fotografico, dall’altra emerge una fascia crescente di viaggiatori che ha smesso di cercare escapism e ha iniziato a stare nella realtà. Sono persone disposte, durante il viaggio a rinunciare alla prevedibilità per un incontro vero con culture e modi di vivere profondamente diversi.
E lo fanno con estrema lucidità, consapevoli che il turismo ha costi sociali e ambientali, e che l’idea stessa di “viaggio autentico” è ormai divenuta essa stessa un prodotto mercificato, con tanto di filtri e narrativa. Una sorta di etichetta di marketing.
Viaggia con Carlo nasce fuori da questa logica: non come reazione, ma come vocazione. È Carlo ad aver costruito percorsi dove l’incontro con l’altro – comunità, tradizioni, cucina, ritmi – è il viaggio stesso.
Tre destinazioni del mondo, una logica opposta
Dal Nepal all’Etiopia al Vietnam, gli itinerari seguono un unico criterio: lontananza dai flussi turistici consolidati, permanenza presso le comunità locali, assenza di intermediari commerciali tra il viaggiatore e la quotidianità.
Nel Langtang e Tamang Heritage Trek (partenze viaggi di gruppo: dal 28 mar 2026 al 12 apr 2026), si cammina nella valle che ha subito i danni maggiori dal terremoto del 2015: significa incontrare una popolazione che si è ricostruita da sola, che conserva ancora i rituali tibetani, che vive secondo tempi antichi. I pernottamenti avvengono in tea house gestite da famiglie Tamang, le pause tra le tappe diventano momenti di scambio culturale. La visita al monastero Kyanjin Gompa – il più sacro per la comunità locale – serve a comprendere realmente come la spiritualità struttura la vita quotidiana in montagna.
Nella Valle dell’Omo (partenze viaggi di gruppo: dal 26 dic 2025 al 7 gen 2026), il viaggio accede a una delle più alte concentrazioni di etnie tribali del mondo: Karo, Hamar, Mursi. Il contatto avviene nel loro contesto naturale, non in versioni “turistiche” dei villaggi. I bivacchi sono campi tendati mobili montati vicino ai villaggi, non resort. Il viaggiatore non è osservatore, ma abitante temporaneo che partecipa alla quotidianità.
Nel Vietnam del Nord (partenze viaggi di gruppo: dal 28 mar 2026 all’11 apr 2026), tra le minoranze etniche Thai, Muong, Hmong e Dao, l’autenticità passa attraverso le homestay – non come “esperienza esotica”, ma come convivenza reale con le famiglie locali. Le attività non sono performative (come le foto in abito tradizionale): sono collaborative. Raccolta del tè nelle piantagioni, laboratori di batik, camminate tra risaie dove il paesaggio rimane quello di chi vi ha lavorato per generazioni.
Nepal, Etiopia e Vietnam: tre itinerari di viaggio dove l’incontro è la destinazione!


L’autenticità come struttura e non come promessa L’autenticità è spesso invocata come garanzia, raramente dimostrata.
Da Viaggia con Carlo viene costruita strutturalmente a partire dalla scelta della geografia — il Langtang che rinasce, la Valle dell’Omo ancora intatta, il Vietnam rurale — luoghi dove il turismo non ha ancora standardizzato l’incontro umano. Per proseguire con l’esperienza che si fonda su un’ospitalità diffusa (tea house, homestay, campi mobili), pasti condivisi e permanenze prolungate presso le comunità.
Per questa tipologia di viaggio, è importante avere il desiderio di vivere la dimensione umana e culturale, e avere spirito d’adattamento perché può capitare, di dover rinunciare al comfort. In alcuni casi è richiesta anche una buona condizione fisica.
L’autenticità poggia anche su partnership strutturate: in Nepal, il tour contribuisce a progetti come Finale for Nepal, che dal 2010 garantisce pasti, istruzione e casa a bambini orfani. Non è filantropismo casuale, è struttura operativa. La visita all’orfanotrofio “Casa di Ste” (co-gestito da Finale for Nepal dal 2016) è un incontro con una realtà che il tour stesso sostiene economicamente.


