Il wedding tourism in Italia torna ai numeri di pre-pandemia

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1 Febbraio 2023 – Il 2022 anno della ripresa e di rilevanti cambiamenti della domanda

Destination Wedding: il mercato è ripartito. Una ripresa avvertita in tutte le regioni italiane. Meno dettagli «luxury» con una domanda più attenta al budget.
Rivalutato il concetto di “festa tradizionale”, più attenta ai valori della condivisione con parenti e amici
Riallineamento dei mercati alle provenienze pre-Covid, tranne alcuni Paesi extra UE
Un ulteriore spinta al settore è arrivata dai matrimoni delle coppie italiane celebrati fuori dalle regione di residenza

Il 46,5% dei matrimoni sono stati organizzati con l’intervento del Wedding Planner

Il periodo estivo rimane la stagione preferita: nei mesi di giugno-luglio-agosto-settembre si è concentrato il 73,7% delle celebrazioni. Invece, la quota di eventi organizzati nel periodo ottobre novembre è stata pari all’8% del totale, sostanzialmente in linea con il trend rilevato nel 2019. Al contrario, è diminuita la quota di eventi organizzati in primavera: dal 31% del 2019 siamo passati al 17% del 2022. In flessione anche la quota di matrimoni celebrati nei mesi invernali. In assoluto, in giugno e settembre si è concentrata la quota maggiore di matrimoni, rispettivamente il 22,2% e il 22,8%.

Aumentata la permanenza media degli invitati: 3,3 notti contro le 3,2 del 2019
Un trend forse determinato da un bisogno di riappropriarsi degli spazi relazionali, di festeggiare in modo libero e informale dopo lunghi mesi di regole e di restrizioni 55,6 il numero medio di invitati nel 2022 53.800 euro la stima della spesa media per evento (8% in meno rispetto al valore medio del 2019).
La quota maggiore del budget è stata destinata ai servizi di Food & Beverage (33%); una quota minore (16,7%) per i servizi di ospitalità

La Villa rimane la tipologia di location capace di intercettare il maggior numero di preferenze. In seconda posizione, e in forte ascesa rispetto al passato, troviamo le scelte per le cerimonie organizzate all’interno dei Borghi, capaci ancora oggi di tramandare il patrimonio di emozioni del passato. In forte aumento anche le cerimonie organizzate nelle Aziende Agrituristiche e nei Resort di Campagna non solo per mantenere vivo il contatto con la natura, ma anche per una ricerca delle tipicità locali.
In calo, invece, le scelte per i Luxury hotel, per le cerimonie all’interno dei Castelli e nei Ristoranti. Ad ogni modo, va sottolineato come in realtà le preferenze per determinate tipologie di location possono variare in determinati contesti territoriali e, soprattutto, in relazione ai diversi mercati di provenienza delle coppie.
Tra la voce altro sono state segnalate le Masserie, i Rifugi, i Giardini, i Nuraghe, i Trulli, la Terrazza vista mare, la Barca a vela, ecc..

Per il 2022 gli Stati Uniti sono il principale Paese di provenienza delle coppie straniere che hanno deciso di celebrare il matrimonio in Italia: 29,2% contro il 23,5% del 2019. In seconda posizione troviamo le coppie provenienti dal Regno Unito, anche se in calo di oltre un punto percentuale rispetto all’ultima rilevazione.
In generale, oltre il 57% degli eventi sono stati generati da coppie di sposi residenti in Paesi europei. Invece, ad eccezione degli statunitensi, le provenienze dai mercati long-haul risultano ancora marginali.

Tra le altre nazionalità, in ordine di importanza, si segnala:
Australia, Russia, Cina, Giappone, Venezuela, Messico, Romania, Polonia, Israele, Colombia, Estonia, Nuova Zelanda, Moldavia, Malesia, Libano, Argentina, Sud Africa, Repubblica Ceca, Corea del Sud, Malta, Marocco, Costa Rica, Singapore, Grecia, Cile, Filippine, Islanda, Montecarlo, Kazakistan, Turchia, Paraguay, Shangai, Ghana

La Toscana si conferma la regione più richiesta dalle coppie straniere, nonostante la relativa quota sia scesa per la prima volta al 21%. In questo caso ha pesato la debolezza della domanda di alcuni mercati Sud Americani, Asiatici, del Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda, che solitamente rappresentavano un segmento rilevante.
In generale, però, emerge una particolare tendenza della domanda a diversificare le aree di interesse, alla ricerca di destinazioni insolite, scenari unici ed eccellenze enogastronomiche, che hanno prodotto un incremento delle richieste in molte regioni d’Italia, fino a ieri considerate di minor appeal. Oltre alla Toscana, le altre aree dove si sono concentrate le richieste, in ordine di frequenza, risultano la Lombardia, la Campania, la Puglia, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte, il Veneto, l’Emilia Romagna, l’Umbria, la Sardegna, il Trentino Alto Adige e la Liguria.

Il Centro si conferma la macro-area maggiormente interessata dal fenomeno. Nonostante mantenga la quota più alta si tratta di un valore leggermente più basso rispetto a quelli rilevati nel 2019. Il dato probabilmente è determinato da una più alta incidenza delle celebrazioni nelle regioni del Sud e delle Isole, oltre che dall’aumento della quota rilevato per le regioni del Nord Est

Sulla base della durata del soggiorno delle coppie e degli invitati alla cerimonia (3,3 notti), nel 2022 si stimano in 619mila gli arrivi e in oltre 2 milioni le presenze turistiche collegate al Destination Wedding 599 milioni il fatturato stimato del settore
Circa l’11% in più rispetto ai livelli stimati nel 2019, che confermerebbe il consolidamento del nostro Paese sui principali mercati internazionali

Un aumento di fatturato determinato essenzialmente dalla crescita del numero di cerimonie, ma la forte diversificazione nella scelta delle località di celebrazione del matrimonio e la flessione della spesa media per evento possono essere l’indicatore di una domanda con la disponibilità di un budget più ristretto

Anche per il 2023 le tendenze sono di un significativo aumento dei micro matrimoni e della “fuga d’amore”: insieme hanno totalizzato oltre il 34% delle segnalazioni fornite dal campione.
A questi si contrappone quel 18,8% di segnalazioni di Wedding week, una formula particolare in cui i festeggiamenti proseguono per più giorni con l’organizzazione di diversi momenti conviviali per intrattenere gli ospiti, incluse le visite guidate alla scoperta del territorio

L’indagine è stata realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze dal 10 di ottobre al 15 novembre 2022.
L’obiettivo principale era di stimare il numero dei matrimoni celebrati in Italia nel corso del 2022, sia quelli che avevano come protagonisti le coppie straniere sia quelli delle coppie italiane celebrati in una regione differente dalla residenza abituale. Le informazioni richieste nelle diverse sezioni del questionario di indagine dovevano consentire la stima del fatturato del settore, i comportamenti manifestati dalla domanda nel 2022 e le tendenze attese per il 2023.
L’indagine è stata condotta contemporaneamente presso due diversi interlocutori: i Gestori delle
Location e i Wedding Planner. L’incrocio delle informazioni ottenute dalle due indagini parallele ha consentito la ponderazione delle stime e la verifica delle diverse tendenze.
La tecnica di rilevazione prevedeva la compilazione di un questionario on-line, previo invio di una e-mail contenente il link di accesso all’indagine.
In totale sono stati raccolti 885 questionari (517 inviati dai Gestori delle Location e 368 dai Wedding Planner). L’89% delle Location che ha partecipato all’indagine è gestita in forma diretta dalla proprietà. Tra queste si contano 95 Residenze Storiche tutelate dal D.Lgs. 42/2004.

“L’industria del wedding incide con notevoli benefici sulla filiera del comparto turistico ampliando le occasioni di scelta di un viaggio in Italia nonché la notorietà dell’immagine del brand Italia. Occorre essere pronti e potenziare il network con pacchetti all inclusive dedicati“, dichiara Ivana Jelinic, ceo di Enit.

“Dal Dopoguerra ad oggi i viaggiatori che hanno scelto di sposarsi in Italia sono stati gli statunitensi per poi diffondersi ovunque. Un target sempre esigente che connota l’Italia non solo come culla della cultura ma anche dei sentimenti” sostiene Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit.

“Il principale motivo che induce una coppia a scegliere di sposarsi all’estero è dato spesso da un legame speciale con una destinazione, al punto da sceglierlo come luogo perfetto per il proprio matrimonio. Un modo alternativo per vivere la meta” commenta Maria Elena Rossi, direttore marketing Enit.

“La ripresa del destination wedding è stata registrata in tutte le regioni italiane, grazie al forte desiderio di ricerca di scenari unici come quelli toscani, di luoghi insoliti come i trulli, e di tipicità locali come le masserie”, spiega Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia.

Gli effetti della pandemia sono però visibili nella modifica di alcuni trend della domanda a cominciare da una maggiore attenzione al budget soprattutto da parte della coppie straniere, alla ricerca sempre più di tipicità e luoghi unici” afferma Alessandro Tortelli, direttore di Cst Firenze.

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