Inalpi racconta la filiera del latte piemontese al Food Summit Piemonte 2022

Seleziona la lingua/Traduci

Il Food Summit Piemonte 2022 – che si è svolto giovedì 27 ottobre presso il Grattacielo Intesa San Paolo – è servito per analizzare e comprendere la situazione del settore Food in Piemonte, in un periodo storico complesso, frutto di congetture imprevedibili che condizionano e condizioneranno ancora per qualche mese e in modo tangibile, i margini di crescita del Paese.
Nel complesso sono state individuate e sottolineate due opportunità di crescita industriale: i fondi del PNRR che presumono investimenti vocati all’innovazione e l’Export che continua a rappresentare una grande opportunità, grazie all’autorevolezza qualitativa acquisita e affermata del prodotto Made in Italy.
In questo contesto assumono ancor maggior importanza le Filiere produttive che danno valore al prodotto, al territorio e a tutti gli attori.

Massimiliano Catozzi Ambrogio Invernizzi Pasquale Casillo

Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi S.p.A. ha sottolineato come “La Filiera del Latte piemontese, in oltre dieci anni di vita, ha generato valore ed è questo il concetto su cui dobbiamo investire. Non dobbiamo lascarci attrarre dalla battaglia del prezzo, perché la battaglia del prezzo porta inevitabilmente alla povertà. Gli allevatori sono parte imprescindibile e attiva della nostra filiera, con loro abbiamo un rapporto comunitario e assieme abbiamo trovato soluzioni per superare i momenti di crisi – ha poi aggiunto – è importante che tutti gli attori della filiera collaborino e si vengano incontro per mantenere un sano tessuto – e ha quindi concluso – La nostra è una filiera storica e abbiamo rinnovato il contratto per altri dieci anni, ci siamo quindi impegnati a continuare a creare valore per il nostro territorio, per il Piemonte e per il Paese”.
Invernizzi ha poi fatto un punto sulla situazione attuale, innegabilmente complessa per l’intero sistema imprenditoriale italiano: “Inalpi ha avviato un piano investimenti quinquennale 2021-2025, che ha avuto fortunatamente il suo avvio lo scorso anno. Questo ci consente infatti di avere un piccolo slittamento di soli 3 o 4 mesi, con una partenza della produzione stimata nel mese di dicembre, e ci consente di affermare che siamo in linea con i tempi previsti all’origine del progetto. È chiaro che, come tutti, abbiamo difficoltà legate all’aumento dei costi, ma siamo sicuri di poterle affrontare e superare”.
Dal summit è scaturito quanto sia fondamentale che tutti gli attori della filiera, dai coltivatori alla grande distribuzione, passando per l’industria, diano rilevanza al territorio e mettano il consumatore al centro, poiché quest’ultimo è disposto a dare un valore aggiunto a prodotti che abbiano garanzia di qualità, genuinità e ora anche di sostenibilità. Ma è anche emerso quanto le filiere siano una vera opportunità, poiché il loro valore è rappresentato dalle sinergie, dalla comunione di intenti e obiettivi che portano a risultati positivi e duraturi.