“Pomeriggio Cinque” la strage di Altavilla Milicia

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«Mi ha chiesto l’amicizia Massimo Carandente verso il 12, 13 dicembre, ho detto “sarà un fratello” e l’ho accettata. Poi abbiamo fatto una videochiamata whatsapp e ci siamo parlati per una sera intera. Abbiamo parlato un po’ della vita, mi ha raccontato che aveva divorziato e che poi si era trasferito a Palermo, ha conosciuto lei e si sono sposati. Dei messaggi che avevo, il 3 febbraio, è stato l’ultimo che mi ha mandato, lui era andato a dormire da questi “fratelli”.  Mi ha detto che seguiva una famiglia che aveva bisogno però non mi è andato a specificare che cosa, sennò gli dicevo altre cose, perché noi non facciamo esorcismo. Poi due giorni di silenzio e poi si è fatto risentire. Per un po’ di giorni mi ha sempre tempestato chiedendomi come sto, cosa sto facendo e io gli rispondevo che sto bene ma sto lavorando. Poi la sera andavo a vedere e gli rispondevo e gli chiedevo cosa faceva, e lui diceva che ogni tanto andava in riva al mare e guardava il mare, si metteva sul divano, faceva la vita da disoccupato. L’ultimo messaggio sabato 10 febbraio, mi ha mandato il solito versetto biblico; l’11 gli ho mandato un messaggio io poi ho visto che non l’ha ricevuto e ho appreso la notizia al telegiornale domenica sera e ho capito per quale motivo non poteva rispondere.».Questa la testimonianza di un adepto della coppia diabolica complice della strage di Altavilla Milicia, Sabrina Fina e Massimo Carandente,trasmessa oggi in esclusiva a Pomeriggio Cinque – il programma condotto da Myrta Merlino su Canale 5.

Tra le piste degli inquirenti c’è l’ipotesi di una setta di “fratelli di fede” che, si ipotizza, sapesse quello che accadeva nella villetta della strage.

Link al videohttps://mediasetinfinity.mediaset.it/video/pomeriggiocinque20232024/strage-altavilla-un-testimone-parla-di-carandente_F312802901121C04